Secondo l’A.E.A.R.P. (Associazione esercenti ambulanti riuniti Piemonte), sulla base delle
segnalazioni pervenute nelle ultime settimane, sarebbero oltre 400 gli
ambulanti che operano sui mercati rionali di Torino che stanno rischiando il
ritiro della licenza di vendita perché non in regola col Durc, il Documento unico di regolarità contributiva,
che attesta l’avvenuto pagamento dei tributi INPS.
Per colpa dell’attuale crisi economica e dell’aumento delle tasse
nazionali e locali, solo una piccola parte di coloro che avevano già usufruito
della dilazione dell’INPS del 2009 in tre rate, soluzione prevista da una
delibera regionale, scaturita dopo una lunga contrattazione con l’assessore William Casoni, è riuscita a rispettare la scadenza del 31 ottobre 2011.
Nel frattempo, dal 31 ottobre a oggi si contano quasi 200 licenze
ritirate.
E il futuro non è affatto rassicurante, se si pensa che entro fine anno
gli ambulanti devono versare i contributi relativi all’INPS del 2010. Ma se non
sono riusciti a saldare l’INPS 2009 in tre rate, come si può pretendere che
paghino il 2010 subito in un’unica soluzione!?
Se da un lato l’applicazione di questo provvedimento parte da premesse
giuste, perché tutti devono pagare le tasse, dall’altro non esistono scuse o
giustificazioni in tutti quei casi e situazioni di difficoltà oggettiva, per i quali
non si può parlare di evasione volontaria.
C’è per esempio un operatore del mercato di via Baltimora al quale hanno rubato la merce dal furgone in sosta: merce appena acquistata in contanti da un
grossista e per la quale nessuno lo risarcirà. Un furto di tal specie manda in
tilt la piccola economia di un ambulante, soprattutto in periodi di calo delle
vendite come quello attuale.
Oppure c’è un operatore del mercato di piazza Barcellona che è rimasto
per mesi lontano dall’attività a causa di una grave malattia cardiaca. Ma lo
Stato non fa sconti, l’importo è forfettario e calcolato su base annuale. Si
deve pagare per intero anche in caso di assenza prolungata per malattia,
propria o del coniuge.
E il risultato di questi mancati pagamenti è il mancato rilascio del Durc, senza
il quale oggi non si può piazzare il banco. Pena sanzioni salatissime, il
sequestro della merce, il ritiro della licenza fino a 180 giorni e la revoca
della stessa.
Una soluzione valida per tutti, secondo il presidente dell’AEARP Santo Modaffari, sarebbe l’introduzione del “voucher giornaliero”, ovvero un ticket unico che raggruppi insieme la tassa sul plateatico,
l’immondizia, la luce e l’INPS, che gli ambulanti pagherebbero immediatamente
prima dell’occupazione del posto. “Sarebbe
una ipotesi equa – afferma Modaffari -
perché gli ambulanti pagherebbero solo quando si va effettivamente a lavorare,
mentre si eviterebbe in caso di assenza per malattia, maltempo, o per tutti gli
altri motivi che non permettono di allestire il banco in quel giorno”.
Almeno un terzo degli operatori ambulanti dei mercati rionali di Torino
lavorano oggi col rischio di ritiro della licenza. “Di certo - afferma Claudio Zitoli (UDC) – se non possono lavorare gli
ambulanti non potranno nemmeno saldare i loro debiti con lo Stato e gli enti
locali. Inoltre, sui 45 mercati di
Torino, incombe una minaccia ancora più grave: la direttiva Bolkestein, che dopo la bocciatura del Governo alla legge regionale
“salva-ambulanti”, vedrà la concorrenza impari anche delle
società di capitali e delle cooperative, ovvero le grandi catene di supermercati
e centri commerciali, che potranno ottenere la licenza per vendere i loro prodotti tra i
banchi del mercato.
E’ ora – continua Zitoli - che il Comune e
la Regione dicano espressamente se intendono tutelare il commercio su area
pubblica, da sempre una risorsa importante e dall’alto valore sociale nel
nostro Paese, o abbandonarlo a se stesso e alle impietose leggi del mercato”.
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