venerdì 16 dicembre 2011

IL DURC TORNA A MINACCIARE GLI AMBULANTI DI TORINO


Secondo l’A.E.A.R.P. (Associazione esercenti ambulanti riuniti Piemonte), sulla base delle segnalazioni pervenute nelle ultime settimane, sarebbero oltre 400 gli ambulanti che operano sui mercati rionali di Torino che stanno rischiando il ritiro della licenza di vendita perché non in regola col Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, che attesta l’avvenuto pagamento dei tributi INPS.

Per colpa dell’attuale crisi economica e dell’aumento delle tasse nazionali e locali, solo una piccola parte di coloro che avevano già usufruito della dilazione dell’INPS del 2009 in tre rate, soluzione prevista da una delibera regionale, scaturita dopo una lunga contrattazione con l’assessore William Casoni, è riuscita a rispettare la scadenza del 31 ottobre 2011.

Nel frattempo, dal 31 ottobre a oggi si contano quasi 200 licenze ritirate.

E il futuro non è affatto rassicurante, se si pensa che entro fine anno gli ambulanti devono versare i contributi relativi all’INPS del 2010. Ma se non sono riusciti a saldare l’INPS 2009 in tre rate, come si può pretendere che paghino il 2010 subito in un’unica soluzione!?

Se da un lato l’applicazione di questo provvedimento parte da premesse giuste, perché tutti devono pagare le tasse, dall’altro non esistono scuse o giustificazioni in tutti quei casi e situazioni di difficoltà oggettiva, per i quali non si può parlare di evasione volontaria.

C’è per esempio un operatore del mercato di via Baltimora al quale hanno rubato la merce dal furgone in sosta: merce appena acquistata in contanti da un grossista e per la quale nessuno lo risarcirà. Un furto di tal specie manda in tilt la piccola economia di un ambulante, soprattutto in periodi di calo delle vendite come quello attuale. 

Oppure c’è un operatore del mercato di piazza Barcellona che è rimasto per mesi lontano dall’attività a causa di una grave malattia cardiaca. Ma lo Stato non fa sconti, l’importo è forfettario e calcolato su base annuale. Si deve pagare per intero anche in caso di assenza prolungata per malattia, propria o del coniuge.

E il risultato di questi mancati pagamenti è il mancato rilascio del Durc, senza il quale oggi non si può piazzare il banco. Pena sanzioni salatissime, il sequestro della merce, il ritiro della licenza fino a 180 giorni e la revoca della stessa.

Una soluzione valida per tutti, secondo il presidente dell’AEARP Santo Modaffari, sarebbe l’introduzione del “voucher giornaliero”, ovvero un ticket unico che raggruppi insieme la tassa sul plateatico, l’immondizia, la luce e l’INPS, che gli ambulanti pagherebbero immediatamente prima dell’occupazione del posto. “Sarebbe una ipotesi equa – afferma Modaffari - perché gli ambulanti pagherebbero solo quando si va effettivamente a lavorare, mentre si eviterebbe in caso di assenza per malattia, maltempo, o per tutti gli altri motivi che non permettono di allestire il banco in quel giorno”.

Almeno un terzo degli operatori ambulanti dei mercati rionali di Torino lavorano oggi col rischio di ritiro della licenza. Di certo - afferma Claudio Zitoli (UDC)se non possono lavorare gli ambulanti non potranno nemmeno saldare i loro debiti con lo Stato e gli enti locali. Inoltre, sui 45 mercati di Torino, incombe una minaccia ancora più grave: la direttiva Bolkestein, che dopo la bocciatura del Governo alla legge regionale “salva-ambulanti”, vedrà la concorrenza impari anche delle società di capitali e delle cooperative, ovvero le grandi catene di supermercati e centri commerciali, che potranno ottenere la licenza per vendere i loro prodotti tra i banchi del mercato.
E’ ora continua Zitoli - che il Comune e la Regione dicano espressamente se intendono tutelare il commercio su area pubblica, da sempre una risorsa importante e dall’alto valore sociale nel nostro Paese, o abbandonarlo a se stesso e alle impietose leggi del mercato”.




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